17 Mag Le regole per una corretta conservazione della carne
In Italia, il dibattito sullo spreco alimentare rimane vivace e rilevante. Le statistiche parlano chiaro: ogni famiglia italiana butta via circa 370 grammi di cibo a settimana, una quantità significativa che potrebbe essere utilizzata in modi più sostenibili.
Tra gli alimenti più colpiti da questa tendenza scorretta ci sono la frutta fresca, le insalate, il pane fresco, le verdure e i tuberi. Questi prodotti, spesso freschi e deperibili, finiscono troppo frequentemente nel cestino anziché sulle nostre tavole.
Affrontare questo problema richiede un impegno collettivo, che va dalla sensibilizzazione sul valore del cibo alla promozione di pratiche di conservazione e consumo più responsabili.
Lo spreco sostenuto di carne e pesce
Le filiera della carne e del pesce risultano quelle più immuni dallo spreco; infatti la percentuale di spreco a famiglia ammonta al 5%.
L’Osservatorio sugli sprechi alimentari del CREA, ha dimostrato che lo spreco domestico della carne per famiglia ammonta al 3%.
Questo dato sorprendente è il risultato di metodi avanzati di conservazione, che permettono di prolungare la vita utile dei prodotti senza comprometterne la qualità, mantenendo intatta la loro genuinità e garantendo la sicurezza alimentare. Abbiamo già trattato, in un nostro precedente articolo, un sistema innovativo di maturazione della carne. (collegamento articolo)
La combinazione di pratiche di conservazione mirate e l’attenzione verso la gestione responsabile delle risorse hanno contribuito a rendere la filiera della carne e del pesce esemplari nell’ottimizzazione dell’uso degli alimenti.
Le 7 regole d’oro per conservare la carne
L’associazione Carni Sostenibili, in occasione della Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare, ha delineato delle regole d’oro per garantire una corretta conservazione della carne, che rappresenta un alimento molto prezioso in un’alimentazione sana e bilanciata. Queste linee guida mirano non solo a massimizzare la freschezza e la qualità della carne, ma anche a ridurre lo spreco alimentari.
Possiamo sintetizzarle nei seguenti punti:
- la carne fresca, non confezionata, va asciugata prima di riporla in frigo con carta assorbente. Questa procedura è finalizzata all’eliminazione del liquido esterno ricco di sangue, che provoca la crescita batterica. L’ideale sarebbe riporla nel ripiano più freddo o in un contenitore chiuso;
- la carne fresca in frigo va conservata in contenitori di vetro o plastica, o in sacchetti alimentari sottovuoto;
- la carne rossa o di maiale va consumata dopo massimo tre giorni in frigo, mentre la carne di pollo e tacchino non deve superare le 48 ore, e il macinato non più di 24 ore;
- la carne cotta congelata non va consumata oltre i 2 mesi, mentre la fresca se è suina il periodo di riferimento è di 4 mesi, se è ovina 2-3 mesi, manzo a fettine 4-6 mesi, salsiccia 1-2 mesi, pollo e tacchino a pezzi 9 mesi;
- la carne va scongelata nella parte bassa del frigo, ponendola su di un piatto; gli hamburger surgelati possono essere cotti direttamente in padella e a meno che non sia cotta non è consigliabile ricongelare la carne;
- i salumi non vanno congelati, perché questo aumenterebbe il livello di ossidazione;
- i salumi stagionati non vanno in frigo ma possono essere conservati appendendoli in cantina, o in un luogo asciutto e fresco.
Artigiani delle Carni vi invita a seguire, se già non lo facciate, queste semplici regole andando così ad adottare un consumo sostenibile, evitando sprechi e salvaguardando la salute.
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